Essere nel mondo alimentare da tanto tempo ci permette di possedere una grande conoscenza dello stesso, che sia ristorazione, pasticceria, pizzeria e tante altre proposte di food, ma c’è da qualche anno un’elegante novità di offerta, appunto più ricercata ovvero l’enogastronomia che nella degustazione ha la sua migliore espressione.
Potremmo essere accusati di poca attinenza nel settore, trattando di alimenti, ma questa è una deduzione troppo scontata ed anche sbagliata. Perché è buon costume accompagnare la degustazione del vino con alimenti che esaltino i sapori alcolici ed il gusto della bevanda. Per cui mettendo da parte formaggi, insaccati ed affettati, nella buona offerta del piatto da degustazione non possono mancare prodotti farinacei, come fette di pane per accompagnare i salumi o i formaggi, ma in tanta eleganza c’è uno che non ci si aspetta, ovvero, la Pizza.
Questa sposa meglio col vino che con la birra a discapito della credenza generale, perché tra lieviti, cereali e malto si rischia di scatenare una doppia fermentazione in corpo. Un’altra osservazione importante da fare è la temperatura delle focacce ed il contrasto con il vino. Le pizze o le focacce se servite calde attenuano i sapori principali degli elementi con cui vengono condite, facendo poi perdere anche l’atto della degustazione alcolica se il vino dovesse essere freddo, invece se le pizze fossero servite fredde si sposano meglio con un vino a temperatura moderata (dai 12° ai 14°), per rendere intenso il sapore di entrambi.
Altri farinacei sono presenti nei piatti di degustazione, ma spesso sono da accompagnamento ai su nominati salumi o formaggi. Il loro compito non è solo quello dell’accompagnare creando prelibati panini, bruschette o tocchetti, ma soprattutto quello di sfruttare la forza del farinaceo che riesce ad assorbire e a far reggere meglio l’alcol, permettendo di continuare senza problemi la degustazione.
Ma non bisogna esagerare con l’unione di ingredienti nel prodotto finale, per non storpiare l’intento della degustazione del vino. Infatti se dovessimo optare per dei tranci di pizza sono consigliabili le pizze a base bianca, sono sicuramente più facili da abbinare ad un buon calice di vino ma anche le rosse hanno il loro perché, da non sottovalutare, infatti essendo più corpose permettono di assimilare meglio l’alcol, stordirsi di meno e reggere di più. Purtroppo i pomodori e la loro “tendenza al dolce” rischiano di guastare il palato durante la degustazione. Ovviamente non siamo qui a tirarci la zappa sui piedi mettendo alla gogna i pomodori. Sarebbero opportuni più per fine degustazione, quando magari con l’alcol assunto dal vino circola nel nostro corpo e dobbiamo fare in modo che si attenui, magari assorbito da altri prodotti.
Eugenio Fiorentino