Tra le tante bontà del periodo pasquale, anche l’Uovo di Pasqua è da Storytelling del food.
Non a caso ha la simile valenza di rinascita, come il Tortano.
Prima erano un piccolo lusso realizzate da artigiani altamente specializzati. Si narra che già presso la Corte francese del Re Sole Luigi XIV, nel XVII secolo. Tempo in cui i Maestri Cioccolatai riempivano i gusci delle uova con crema al cioccolato. Per deliziare tutti gli ospiti dei ricevimenti del Re.
Nel tempo l’uovo di Pasqua è divenuto un prodotto sempre più commerciale e industrializzato ed è così che inizia uno Storytelling del food da quantità!
Sia perché facilmente a portata di tutti, anche per accontentare. Infatti ormai è di diversi gusti (dai classici al cioccolato bianco, al latte o fondente ai gusti più speciali come pistacchio, nocciolato, cocco ecc..).
La loro diffusione in Italia risale intorno agli anni ’20 del ‘900 a Torino. La casa Santorio brevettò un sistema per modellare il cioccolato realizzando la forma dell’uovo vuoto.
Dal secondo dopoguerra in poi le uova divennero un vero must! Se prima erano un piccolo lusso realizzate da artigiani altamente specializzati, col passare del tempo divennero un prodotto sempre più commerciali e industrializzati. .
Perchè dal piccolo al grande, quando soprattutto, di buona qualità, è simbolo di rinascita per nuova vita!
Indubbiamente, Pasqua cade proprio in Primavera, periodo di risurrezione e rinascita.
Anticamente, in tempi ben più remoti della nascita di Cristo, le uova erano il simbolo della vita e appunto di rinascita.
La più antica attestazione del loro valore risale all’epoca dei Persiani, che con l’arrivo della Primavera. Essi avevano l’usanza di scambiarsi uova di gallina, decorate a mano. Come simbolo di buon auspicio, affinché la nuova stagione portasse prosperità nella vita di ognuno. La stessa pratica era diffusa presso altre civiltà, come quella degli Egizi. Sarà con l’avvento del Cristianesimo, che l’uovo assunse un valore ancora più importante. Infatti, viene associato al sepolcro di Gesù, freddo e inanimato all’esterno, ma con una nuova vita all’interno, pronta a sbocciare e a diventare rigogliosa. Quest’idea continua ad essere trasmessa in età Medievale, in cui l’uovo assume anche il significato di perfezione.
La tradizione dell’uovo con sorpresa fu inventata alla fine dell’Ottocento dall’orafo russo Peter Carl Fabergé. L’artigiano, al servizio presso la corte degli zar, ebbe dal sovrano il compito di preparare una sorpresa che sorprendesse sua moglie. Così Fabergé inventò l’uovo Matrioska, ricoperto d’oro e placcato in bianco, che al suo interno conteneva una preziosa sorpresa in oro.
Un piccolo tesoro all’interno, ma tanta dolcezza all’esterno
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E quindi le uova di cioccolato? L’idea delle Uova di Pasqua iniziò a diffondersi intorno al XX secolo! Anche se in realtà abbiamo testimonianze più antiche della sua invenzione.
Infatti, pare che già presso la corte francese del Re Sole Luigi XIV, nel XVII secolo, i maestri cioccolatai erano soliti riempire i gusci delle uova di crema al cioccolato, per deliziare tutti gli ospiti dei ricevimenti del Re. La loro diffusione in Italia risale intorno agli anni ’20 del ‘900 a Torino, dove la casa Santorio brevettò un sistema per modellare il cioccolato realizzando la forma dell’uovo vuoto, che poi con sorpresa e bontà è da Storytelling del food!
Dopotutto, al giorno d’oggi non sarebbe Pasqua senza un delizioso uovo di cioccolato al nostro gusto preferito?
Chiara Peluso