Arrivato il caldo, i gusti devono obbligatoriamente cambiare, così per una dolce freschezza c’è il gelato, che per essere com’è oggi lo deve al proprio Storytelling del food.
Infatti per la gioia di alcuni e la noia di altri, uno dei protagonisti della nuova stagione fatta di sole e mare è lui: il gelato. Che sia questo su cono, coppetta o “buccacciello“.
Dolce, fresco e avvolgente, che sia alla frutta, alla crema o al cioccolato è quasi impossibile farne a meno nelle giornate con 40 gradi all’ombra e non solo (molti lo amano anche in pieno inverno). In riva al mare o in una passeggiata al centro, questo semplice dolce ci fa sempre compagnia nelle nostre avventure estive per rinfrescarci e ridarci la carica. Ma ci siamo mai chiesti quando è nato il gelato? Scopriamolo in questo nuovo immancabile capitolo di Storytelling del food.
Da antiche e remote origini…
Lo Storytelling del food del gelato inizia molto prima di approdare ai giorni nostri.
Infatti le sue origini infatti vengono fatte risalire a circa 4000 anni fa e ci portano in Cina. Qui era diffuso un antenato del gelato, realizzato con:” neve, latte, riso, miele e spezie, dalla consistenza granulosa”, una sorta di granita o sorbetto anziché il nostro gelato attuale.
Altre notizie provengono dall’Antica Roma, dove erano diffuse le nivatae potiones.
Dessert freddi composti da ghiaccio tritato con miele e frutta.
Lo Storytelling del food proseguì nella Sicilia medievale, dove i cosiddetti Nivaroli
conservavano la neve dell’Etna
per realizzare un freddo dessert unito a sciroppo di cannamela e aromi di frutta.
…alla corte rinascimentale di Caterina de Medici
Nel ‘500 il gelato raggiunse la sua notorietà alla corte di Caterina de’ Medici a Firenze. L’iniziativa fu presa da un cuoco di corte, Ruggieri, che deliziò la nobildonna e tutta la sua corte con il dolce fatto di neve e frutta. E fu grazie a Caterina che il gelato si diffuse anche in Francia, dove si trasferì a seguito del suo matrimonio con il re Enrico II. Proprio lì, intorno alla metà del ‘600 ebbe successo l’esperimento di Francesco Procopio, un cuoco di origini siciliane, che grazie ad un macchinario inventato dal nonno, rivoluzionò la ricetta del gelato, aggiungendovi latte abbinato con frutta, cioccolato, caffè e pistacchio. Il dolce ebbe un tale successo che in quello stesso periodo Procopio aprì la prima gelateria della storia, il Cafè Procope.
Raggiungendo i giorni nostri
Dall’altra parte del mondo nasce il gelato in industria
Con il passare del tempo, il gelato arrivò anche dall’altra parte del mondo: Infatti, in America nell’800, si diffuse con il nome ice cream.
In realtà, si tratta di un prodotto leggermente differente dal suo parente europeo, realizzato con gelatiere a manovelle, quindi per la prima volta con una lavorazione industriale. A seguito della Seconda guerra mondiale il gelato industriale approdò anche in Italia, i cui primi esperimenti furono realizzati da Angelo Motta nel 1948, con il suo celeberrimo Mottarello
, dando il via ad una lunga tradizione che ancora è forte ai nostri giorni. Tuttavia, l’industrializzazione del gelato non ha causato la morte della sua produzione artigianale: al contrario moltissimi la preferiscono poiché il gelato artigianale non solo è più sano, con grassi in meno e privo di conservanti, ma anche dal gusto più autentico e genuino, essendo realizzato con ingredienti freschi e stagionali. Sicuramente tra le innumerevoli avventure estive un buon gelato, in qualsiasi forma, troverà sempre posto.
Chiara Peluso