Ci siamo confrontati dopo la frittatina nuovamente con l’addetto alle vendite, Roberto De Simone, della Rosticceria La Padella, Piazzetta Arenella 21. Qui il Pane è sia da dare vicino ai pasti, perciò quotidianamente comprato, essendo quasi l’accompagnamento perfetto del cibo prodotto, che per creare con il reimpiego.
Non tutto è utilizzato!
Si potrebbe rischiare uno spreco alimentare così il “vecchio” o raffermo, non va buttato.
Infatti come ci ha spiegato, nuovamente da noi già ascoltato per la frittatina, ci da delucidazioni in un’intervi&story riguardo il crostone in Rosticceria e fuori per i suoi cambiamenti.
Premettendo che è un prodotto di cucina “povera”, è realizzato in semplicità. Non a caso, come detto su, si usava il pane raffermo o il pane grattugiato.
Adesso magari si può realizzare anche in maniera più gourmet, usando il latte per fare un’innovativa panatura di Panko come quella delle patatine Pringles.
Ma l’aspetto tradizionale è forte così resiste l’idea di realizzarlo con acqua, farina e pane o grattugiato o appunto pane raffermo.
Dopo tutto nasce come piatto povero, così, in Rosticceria, ancora si usano le modalità “storiche”!
Così nel laboratorio della Rosticceria, acqua e farina, pane raffermo e si impasta finchè non si crea la “pastetta”.
Poi è il turno della farcitura e si fa o tradizionalmente ricotta e fiordilatte come realizzato in Rosticceria o c’è chi mette anche un pò di prosciutto, ma realizzando un piccolo calzone.
Così facendo, però, si perderebbe l’umiltà del prodotto, quindi si può notare anche dalla foto l’onestà di Roberto. Che ringraziamo per la solita gentile disponibilità. Da gustare.. Invitando a diffidare dalle imitazioni, perchè all’apparenza più golose, ma false!
Eugenio Fiorentino