A Napoli tra le tante prelibatezze molto antiche, con Storytelling del food, c’è anche un simbolo del Fast food cittadino, ovvero il panino napoletano, detto anche Pagnottiello.
Nonostante l’idea del “pasto veloce” sia moderna, in particolare questa pietanza è anche di Tradizione culinaria napoletana, e nel tempo diventata disponibile giornalmente.
Come altre peculiarità della tradizione napoletana, anche questo panino, noto anche come “pagnottiello” ha origini umili, semplici ma antiche.
Giungono notizie di pietanze simili sin dal periodo greco-romano in cui erano realizzati nuovi piatti dalla mescolanza di vari ingredienti.
Nel tempo è diventata un’usanza popolare trovarlo un pò ovunque, tra rosticcerie, panifici ed altri, che ormai pare non “fare più storia”.
Infatti immaginiamo di essere in giro per Napoli, in pieno pausa pranzo e vogliamo mangiare qualcosa di “sfizioso” ma che sia pari ad pasto al volo. Così avvicinandoci a un bancone di qualsiasi bar o altre attività, tra le proposte sono sempre numerosissime: pizzette, parigine, crocché, arancini, frittatine di basta…e poi non manca lui: il panino napoletano! Questo rustico realizzato con: “Pasta di pane con al suo interno un cuore di uovo, formaggio e salumi”
rappresenta un fiore all’occhiello della rosticceria napoletana.
Perchè il “pagnottiello” va dalle case popolari di secolo in secolo, pare che ormai già l’abbia fatta, diventando un’usanza popolare.
Il Pagnottiello nasce dalla tendenza del mescolare per non buttare.
Questa caratteristica diventerà tipica della cucina napoletana ed andrà avanti per secoli. Non a caso da questa mescolanza di più ingredienti, per saziare, contraddistinguerà anche la Pizza fritta, resistendo di dominazione in dominazione.
Così anche per il Pagnottiello la creatività napoletana attinge dalle tradizioni dei popoli dominatori. Iniziando con l’essere un esperimento nelle case umili delle massaie napoletane.
Importante, per un’economia precaria, era l’usanza di riutilizzare gli avanzi dei pasti precedenti per realizzarne uno nuovo senza ulteriore spesa di tempo e soldi.
Quindi quest’insaccato, di ricetta in ricetta, ha conquistato a poco a poco la città partenopea e il mondo, acquisendo importa tradizionale, per poi diventare giornaliera.
Infatti si va dal pranzo pasquale alla merenda al volo.
Il Panino napoletano è dunque diventato un classico, qualcosa che non passa mai di moda, nell’arte culinaria. La sua ricetta è proposta anche per il pranzo pasquale, con la sua variante più grande, il Tortano, che prevede una preparazione molto simile. Ma che sia un giorno di festa o feriale questa prelibatezza ci regala sempre un momento tutto nostro di pura bontà!
Chiara Peluso