Dopo la nostra presentazione del Ristorante I tre fratelli, via Pietro Castellino 119, c’è stata anche una degustazione, scoprendo che c’è un mix tra Tradizione e innovazione.

Abbiamo optato per il pranzo della domenica, gustando la tradizione, provando a sentirci, oltre che per il trattamento, anche con i gusti a casa propria. Così il gentile Genny, figlio di Lucio, il baluardo, la colonna portante, per idee, guida e bravura, del Ristorante, ci accompagna ad un tavolo in sala superiore, restando colpiti dal tovagliato, molto allegro,

,ma che soprattutto richiama il mare, come l’ambientazione della stessa

o zone marine, sia per colori della fantasia che gusti garantiti, non a caso, sponsorizzati, il vino scelto è un bianco

, simpatico e corposo, consigliatoci dal suddetto Genny!

Perchè già con gli antipasti vogliamo gustare le “specialità di casa“, che vanno dal culto della tradizione alla freschezza e bontà del mare. Così, il vino riesce a districarsi bene tra i sapori e dare maggiore importanza agli stessi.

Infatti, bisogna puntare a qualche idea che unisca gli aspetti, per cui ecco per antipasto un connubio maiuscolo come fagioli e polipetti. In questo è stato unito un pò di pomodorino, per insaporire, ma anche per spianare la strada al gusto tirato e forte dell’altro antipasto, ovvero polipetti alla luciana

Ma il fritto resta sempre, quando fatto bene, il richiamo ottimale a gusti tradizionali, ma evitando gli scontati, puntiamo ad una portata di alici indorate e fritte . Queste per quanto sembrino una passeggiata, tali non sono, perchè, un alimento così piccolo, che riesca ad essere fritto ma avere, ancora, il proprio gusto è abbastanza difficile per le idee moderne, così ben tirando l’olio e non permettere che siano in un mare di olio, hanno il proprio sapore. 
In questo modo ogni aspetto della tradizione è accontentato, per cui per il primo piatto possiamo andare sull’aspetto “terreno” della suddetta, gustando  ziti alla Genovese. Abbiamo apprezzato il giusto dosaggio tra carne e cipolla trasformati in un tutt’uno con la pasta, ma non incollandosi! Soprattutto grazie ad una carne abbondante, fresca e soddisfacente al morso, perchè bella compatta, ben insaporita. Il suddetto aspetto lo rende un piatto da pasto completo, unito a quell’antipasto, quindi nessuna seconda portata. Non resta che terminare così il pranzo, inebriati ancora dai gusti scoperti, o meglio riscoperti, ma la tradizione è qualcosa che crea calore, così a fine pranzo bisogna rinfrescarsi con un buon e dolce sorbetto a limone, fatto in casa. Per tutte le novità, come serate, eventi o altro, vi invitiamo a seguire la pagina social.

Al prossimo DiretTour!

Eugenio Fiorentino

 

 

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