C’è stato il lancio della Pizza Mors(i) tua vita mea, alla Pizzeria Cafasso, via Giulio Cesare 156, perché lì per un’intervista al Pizzaiolo Stefano Cafasso, per sapere di più del suo Storytelling del food in Pizzeria.

Scoprendo soprattutto e notando a pieno il suo ergersi a difesa della città di Napoli, perchè chiunque ascolti o dica la parola Pizza, inconsciamente ci pensa.

Non a caso, trattandosi di una Pizzeria facente parte dell UPSN Le Centenarieabbiamo voluto capire di più riguardo come si svolge sia la vita iniziale da Pizzaiolo ma soprattutto del rapporto padre e figlio.

Per essere da esempio alle nuove leve.

Perchè con il duro ed assiduo lavoro si raggiunge anche la bontà, oltre la bravura di base.

Ecco com’è andata!

Com’è nata la passione per la pizza?
Si tratta di una passione innata. La ho sempre avuto nel DNA, infatti mi è sempre piaciuto questo mestiere. Andavo a scuola e mi recavo alla Pizzeria Cafasso, la mia, per lavorare dato che il mio sogno era di essere sul banco a fare la Pizza.

Ci racconti i tuoi primi tempi nella professione?
Inizialmente, quando venivo in Pizzeria, mi limitavo alla cassa, per “studiare. Infatti guardavo mio zio come stendeva l’impasto e faceva le Pizze. Poi nel tempo iniziai ad appassionarmi finché non nacque la grande volontà di essere sul banco a fare la Pizza. Poi dopo il diploma inizio a scendere in Pizzeria, imparando, perché una mattina facevo la pasta, aiutavo il Pizzaiolo a tagliarla, finché da solo, non mi sono lanciato sul banco.

Pesa l’eredità dell’essere tra le Pizzerie Centenarie di Napoli?
Nooooooo anzi, assolutamente! Lavorare e sostenere la Pizzeria Cafasso, una Pizzeria Centenaria, è motivo di orgoglio!  Caspita..

Come ti proponi di restarci e soprattutto che rapporti avete con le altre?

Infatti con le altre Pizzerie Centenarie ho un rapporto tranquillo e nitido.
Anzi abbiamo un’associazione, la UPSN, e quel che si vuol fare per il futuro per noi Pizzerie Centenarie noi siamo disponibilissimi. Per restarci semplicemente l’assenso, loro propongono ed io umilmente accetto. Purtroppo non do input.

Rispetto a dieci anni fa, quanto è cambiato il mondo della pizza?
È cambiato molto, ma molto, molto! Noi cerchiamo di far restare viva la Tradizione, nonostante oggigiorno si vada avanti solo con l’innovazione.

Da Pizzaiolo Centenario, come percepisci il mondo della pizza oggi?
Io lo percepisco come all’epoca. La Pizza dev’essere tradizionale, cioè un diametro di 32/33 cm., con un cornicione 1 o massimo 2 cm. di spessore. Non esiste la Pizza canotto!

Anche se il mondo della Pizza è cambiato, riguardo impasti e farine tu come ti sei adeguato per le materie prime su quali punti?
Io so rimasto al metodo antico. Il blend di impasti già lo faceva mio Zio Rosario. Quindi 2/3 miscele di farine o anzi 3/4 e basta! Non vado oltre.

Mettiamo sullo stesso piano Tradizione ed innovazione. Qualche punto di questa lo mettiamo ma cerchiamo di far restare la Tradizione.

Affermarsi come Pizzeria della tua zona, è stato difficile e come fate a resistere?
Proprio mantenendo la Tradizione. Ormai il nostro cliente è abituato alla Pizza di tanti anni fa, aspetto che attira anche le celebrità.

Quindi non solo tra la gente del posto o della città, infatti noto che in Pizzeria ci sono tante foto con celebrità, quale visita è stata la più gradita e perché? Potresti raccontarci qualche aneddoto?

É vero anche celebrità, l’ultima è stata Iva Zanicchi.Non proprio qua, però ha fatto un programma alla Rai e così da lì hanno chiamato perché voleva saggiare una nostra Pizza e gliela portai io personalmente. Altre celebrità vengono, ovviamente portate da clienti che conoscono la Pizzeria

 Che stile ha la tua Pizzeria?

È impiantato su uno stile proprio antico. Ma i giochi con il rame rappresenta antichità e modernità, rispecchiando un po’ la mia Pizza al 100%!

Tra le tue creazioni quale rappresenta il tuo estro e quale consigli?

La Marinara ai quattro pomodori, cioè la “Don Ugo” . Perché ricca di colori ed ha un sapore esagerato! In effetti è una Marinara rivisitata, cioè partendo dalla Pizza Marinara, a mio parere la Pizza per antonomasia.

 Ringraziando Stefano Cafasso per l’ospitalità e la disponibilità all’intervista ed al lancio del format, ci siamo salutati con la speranza di altri incontri per una buona Pizza o tradizionale o altre nuove proposte. Invitiamo chiunque ci legge a fare una visita alla Pizzeria Cafasso, per gustare il duplice aspetto di gusto.

Eugenio Fiorentino

 

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