La comunicazione ormai viaggia veloce e veicola mondo e pensieri, e nascono nuove idee e mode, come la farina di grillo che ha sconvolto i produttori di merci, veri lavoratori dell’arte bianca, perchè di questa tonalità di colore. Così abbiamo voluto ascoltare il parere di Roberto Pagnanelli che al Pastificio Matricardi, via Antonio Porpora 7, lavora giornalmente con farine, semola e tanti altri ingredienti naturali. Ecco lo sviluppo.
Per la farina di grillo ci addolciscono la pillola con gli elevati aspetti proteici e nutrizionali ma è per davvero utile allo stesso modo?
Io sono della vecchia guardia, preferisco le farine tradizionali anche se i valori nutrizionali dicono diversamente.
Ha per davvero un’elevata forza proteica utile anche alla lavorazione?
Beh si, su 100g contiene circa 70g di proteine.
Il prodotto ha il sapore con il retrogusto a nocciola la rende utile per la produzione di pasta?
O ne falsifica un pò la produzione?
Qual è il rapporto qualità/prezzo della pasta?
Come sarebbe paragonabile con quello dell’attuale produzione?
Proprio riguardo questa tutti i formati di pasta sarebbero facilmente producibili?
Il ripieno della pasta che poi va imbottita, come tortelli o ravioli, avrebbe poi un gusto alterato?
La semola si dovrebbe sempre usare o si rischia un contrasto organico?
L’aspetto della forza proteica elevata come potrebbe reagire in cottura?
Concludendo con un ultimo aspetto, quasi fondamentale, la lavorazione di questa andrebbe mutata?
Ringraziando Roberto Pagnanelli invitiamo tutti a riflettere bene riguardo a tante mode. Ricordiamo che i pareri su esposti sono del tutto personali e non li assolutizziamo, semplicemente invitiamo a fidarci per il loro lavoro giornaliero. Dopotutto a nostro parere è questo il miglior aspetto per produrre e lavorare bene a mano della farina, dato che non serve il laboratorio scientifico ma solo quello produttivo con tanto lavoro per creare bontà
, senza ricorrere a formule magiche, ma dirigendosi nelle giuste attività.
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