Quando si tratta di grandi ricette c’è sempre uno Storytelling del food interessante. Soprattutto quando riguardano un prodotto nato con un nome e poi evoluto in altro. Esempio palese è quello delle Arancine. Che poi lungo il viaggio storico subisce variazioni. Non a caso adesso lo si conosce sia con il nome siculo “Arancine”, poi napoletano di “Arancino” e terminando con il romano “Supplì”.
Tutto ha inizio, tornando indietro nel tempo, alla dominazione araba nel Regno di Sicilia, (tra il IX e l’XI secolo). Quando gli Arabi introdussero per la prima volta il riso nel nostro paese. Solitamente erano appallottolati nella mano, insaporiti con zafferano e poi conditi con carne di agnello.
Il Regno è abbastanza ben collegato. Così, secoli dopo, le tradizioni culinarie del Regno di Sicilia, si fondono.
Da tempo venivano preparate gustose crocchette di riso ed erano chiamate, come tuttora arancine, furono introdotte dai Borbone nel Regno di Napoli.
Finché queste polpette fritte non saranno preparate agli angoli di quasi tutti le strade. Una specie di street food ante litteram) ed erano chiamate “palle di riso”, non a caso tutt’oggi c’è chi dice:” E pall e ris'”
Riavvolgendo il nastro si fa chiarezza. Fonti certe e ufficiali su come sia nato il supplì non ce ne sono. L’ipotesi più plausibile (e coerente con la spiegazione etimologica) ne collega l’origine all’arrivo delle truppe francesi a Roma, nel 1809.
Infatti solo quattro anni prima, le truppe napoleoniche avevano occupato il Regno di Napoli. Qui, a causa della dominazione borbonica, le tradizioni culinarie erano state influenzate da quelle del Regno di Sicilia. Ed è proprio sull’isola che bisogna approdare per ricostruire il primo passaggio che avrebbe portato (anche) alla nascita del supplì. Grazie l’introduzione del riso da parte degli Arabi. Proprio da questo è stato creato l’arancino, l’arancina o il supplì. Diventando, in quel di Napoli, un protagonista di un prodotto indiscutibilmente simile all’originale.
Quella palla di riso che, varca i confini, trovando a sua volta a Roma una nuova identità fino a diventare… un supplì.
Ma la vera storia come lo conosciamo oggi inizia ai primi dell’800. Con l’arrivo a Roma delle truppe di Napoleone. Quando proprio un soldato francese assaggia questa gustosa crocchetta, denominandola “surprise”, cioè “sorpresa”, perchè aprendola svelava al suo interno un goloso ripieno. Così il termine supplì probabilmente deriva proprio dall’italianizzazione del francese surprise.
Eugenio Fiorentino
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