La Pizza Montanara è una delle prime Pizze realizzate nella Napoli antica, così segue regole e leggi precise, lungo uno Storytelling del food.
La storia delle “montanare” è legata a Napoli e risale alla metà del Cinquecento, quando in città c’erano già 360 mila di abitanti.
Era la terza città più grande d’Europa. Troppe bocche da sfamare. Per la fame nasce il cibo di strada. Non saranno le uniche, per prime nascono le zeppole, cioè pasta della pizza fritta. Ma sono dolci, però è il salato che nutre e sfama di più della pizza dolce e nei secoli si evolve. Si dice che queste pizzelle venissero vendute in particolare nei “bassi”. Ovvero le piccole abitazioni dove vivevano le famiglie più povere della città che non potevano permettersi altro. Ma è un discorso troppo cittadino, quindi il suo nome a cosa lo dobbiamo?
Deriva dai contadini che provenivano dalla montagna e scendevano a lavorare in città, “i montanari” . Questi, appunto, erano soliti consumare per merenda panini conditi con sugo di pomodoro, basilico e una spolverata di formaggio, poi trasformati a Napoli in pizzelle.
Non a caso fu ripresa alla fine della Seconda Guerra Mondiale per placare la fame della popolazione, stremata dal lungo conflitto. Anche perchè la stessa pizza classica era diventata un lusso. Si rese necessario dar vita a qualcosa che fosse di facile preparazione per i venditori e di economico per gli acquirenti. Nacque quindi la sorella povera della pizza al forno.
Beh…la Montanara non è altro che un particolare tipo di pizza fritta napoletana, forse il più bizzarro e il meno conosciuto ed apprezzato.
Infatti il suo nome deriverebbe dagli stessi contadini che provenivano dalla montagna, “i montanari”.
Appunto, che erano soliti consumare, nella pausa pranzo, propri panini farciti con pomodoro, basilico e formaggio.
Così abbiamo intervistato Carmine Apetino, della Pizzeria Dde figliole a Casoria, riguardo la Sua Pizza Montanara, per comprendere lo Storytelling del food che vuole iniziare con la sua Pizza.
Ma giustamente la Pizza ne ha un suo ben preciso, ma come sempre che inizia con essenza domestica.
Così citando una dichiarazione di Salvatore Salvo ad un collega, per comprendere la storicità ed importanza della Pizza, la riportiamo: “Era la pizza che si faceva in casa, in maniera veloce: qualche anno fa Rita Abagnale (appassionata consigliere nazionale di Slow Food Italia e responsabile dell’Alleanza dei Cuochi per la Campania e la Basilicata) raccontò a un convegno che era nata ancora prima della pizza al forno, visto che non tutti lo avevano a disposizione, ma non c’è documentazione a riguardo”,
Eugenio Fiorentino
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