Spesso in TV passano le pubblicità alimentari ed alle presentazioni dei prodotti ascoltiamo Made in Italy…. Ma cosa si vuole indicare con questa terminologia?
Di per se é un qualcosa che fa intendere un prodotto, quando inerente alla cucina, coltivato cresciuto lavorato e con ingredienti solo del bel paese.
Ma non tutti sono a conoscenza che c’è tutto uno Storytelling del food per capire che purtroppo non e così…
Tale terminologia dovrebbe indicare la totale ed oggettiva provenienza e produzione italiana dell’articolo così assegnato. Ma ormai diciamo “dovrebbe” perché sfortunatamente in molti casi non è così. In realtà molti prodotti possono portare il nome Made in Italy anche quando sono, invece, realizzati quasi interamente all’estero!
Secondo l’articolo 24 del codice doganale europeo (Reg. EEC 2913/1992), un prodotto che è stato realizzato in due o più paesi è considerato comunque originario del paese in cui l’ultima trasformazione o lavoro sostanziale ha avuto luogo.
Ancor più sconvolgente è che un articolo che è stato addirittura completamente di produzione estera possa ricevere il marchio Made in Italy se commissionato da un’azienda con sede in Italia, come testimonia questo scontrino .
Tornando a noi usando sempre la pasta come esempio possiamo dire che la pasta e fatta con grano duro e l Italia e produttore 19vesimi al mondo, mentre il più grande produttore e la Cina con 131.696.392 tonnellate all’anno, in Europa e invece la Francia (39 milioni di tonnellate) La Francia è il più grande produttore di grano in Europa, con questo raccolto coltivato in tutto il paese. È coltivato in misura maggiore nelle regioni settentrionali della Francia.
In Italia invece le regioni che coltivano più grano sono:
Puglia, Basilicata, Campania e Molise rappresentano il blocco più importante in Italia con circa 700.000 ha coltivati a grano duro (circa 390.000 ha in Puglia, 175.000 in Basilicata, 70.000 in Campania e 60.000 in Molise). La varietà più coltivata è il Simeto seguito da Ciccio, Duilio, Iride e Gargano.
Molti produttori pero miscelano i loro grani con quelli esteri per la grande domanda altrimenti non si potrebbe garantire una produzione di massa e cosi anche animali allevati all estero e poi macellati qui e sempre per un fattore economico in Italia costano tanto veterinario tasse mangime ,per questo si e arrivati a fare tutto ciò.
Pero per non essere fregati sul made in itali leggete bene le etichette perché c’è l obbligo di scrivere dove e stato allevato per gli animali e coltivato per i vegetali ….
Danilo Esposito Executive Chef