Per salvaguardare il reale storytelling del food, la vera identità della pizza napoletana e tutelarne le modalità di preparazione, c’è stato bisogno di avvalersi di un vecchio adagio recitante: “L’unione fa la forza!”
Ed è così che è nata il 13 dicembre 2016, l’UPSN “Le Centenarie” per unire la storia di tante famiglie napoletane da sempre dedite, con la loro attività, a diffondere e a difendere il concetto di vera pizza napoletana, unendo la tradizione con l’identificazione del popolo partenopeo con uno dei suoi prodotti più famosi nel mondo.
Se ci soffermiamo per un momento, l’idea della pizza è estremamente semplice, cioè: “un disco di pasta ottenuto con farina, acqua e lievito, al di sopra del quale possono essere posti, prima o dopo la cottura, diversi ingredienti.”
Detta così la storia della pizza possiamo datarla già al 3.000 a.C., quando, secondo alcuni ritrovamenti in Sardegna, già era conosciuto l’uso del lievito, o anche nell’antica Grecia quando preparavano dischi di pane chiamato plakous. Arrivando ai persiani cucinavano un pane dalla forma appiattita, utilizzando gli scudi per la cottura e non possono mancare gli egiziani che conoscevano già l’uso del lievito, mentre i Romani, più di altri, iniziarono a utilizzare farine ottenute da vari cereali per cuocere dischi di pasta nel focolare domestico. Queste tante Civiltà che si contendono l’idea della Pizza è a dimostrazione di come è importante difendere la storicità della Pizza originale, storica e tradizionale.
Ed è stata proprio l’amore per la Pizza, troppo inflazionata da neofiti o nuove scuole di pensiero, ecco perché nasce la UPSN, cioè l Unione Pizzerie Storiche Napoletane: “Le Centenarie”, per perseguire vari obiettivi, culturali e gastronomici.
Alla domanda su dove è nata la pizza, come si vede, non è possibile dare una risposta univoca, la Cultura che si porta avanti è nella preparazione che resta un must storico. Infatti l’attività dell’UPSN parte da un principio assoluto:”Il cibo è cultura!”.
Per essere tale, deve saper fare breccia nel cuore del popolo e la Pizza, a loro detta: É il piatto popolare per eccellenza“, perché capace di unire attraverso il proprio gusto, naturalmente persone di differente provenienza allo stesso tavolo. Raggiungere quest’obiettivo non è semplice come un battito di ciglia, ma i requisiti necessari sono due:
- Il primo è soggettivo in quanto bisogna essere membro di una famiglia che esercita un’attività di pizzeria o friggitoria da oltre 100 anni.
- Il secondo, invece, è oggettivo e riguarda il locale, ristorante, pizzeria o friggitoria, che deve essere aperto da più di 100 anni. Non interessa se la sede è cambiata, l’importante è che la famiglia che l’ha gestita sia in attività da 100 anni e abbia lavorato con continuità dal capostipite fino ai discendenti. Perché bisogna avere la forza di e per saper portare avanti il vero obiettivo dell’associazione, cioè quello di salvaguardare la storicità della pizza napoletana, le sue tradizioni, la sua reale espressione che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
Come si può notare dalla foto essere Centenari, non vuol dire essere per forza tanto anziani, o magari troppo ligi verso la Tradizione e poco plastici verso l’innovazione della Pizza. Questa è concessa, basta che non snaturi il prodotto finale, perché la Pizza oltre a saper unire più fasce gerarchiche ed anagrafiche di popolazione nella degustazione, anche nella produzione. Così è importante insegnare alle “nuove scuole” di rispettare la Tradizione o meglio la storia. Infatti questa Associazione non è nata con l’intento di sovrapporsi ad altre associazioni esistenti che svolgono una loro funzione e mission associativa, invece l’intento primordiale è quello di farsi forza l’un l’altra per rafforzare la visibilità di realtà storiche che ancora sono capaci di fare grandi numeri, ma soprattutto un prodotto giusto, mai snaturato!
Storicamente sono state sedi di formazione e preparazione per tante generazioni di bravi pizzaioli. La difesa della Pizza napoletana, così come la conoscono molti, è onere di tutti coloro che ne fanno parte. La modalità di stesa della pizza, il fornaio e il forno a legna sono patrimonio di quel mondo, che non si può rendere secondario in una realtà che corre troppo veloce, dimenticandosi che il presente esiste grazie al passato e che a detta loro è ancora vivace!
Eugenio Fiorentino
congratulazioni, bravo bravo bravo .