Lavoisier ( iniziatore della Chimica moderna) asserendo: “Nulla si crea e nulla si distrugge” ha dato l’incipit di pensiero che anche nella Cucina, nonostante il consumismo, vale lo stesso principio, perché non esistono scarti che non possano essere riutilizzati, valorizzandoli per piatti nuovi o anche tradizionali.
Vero! Fa molto New Age o Post Nouvelle Cuisine, l’utilizzo degli scarti o delle parti povere degli ingredienti utilizzati, ma non è altro che il recupero della saggezza popolare e la giusta economia domestica delle nostre Nonne, che viene ora rivalorizzando e anche riscoprendo.
Sembra Chic mangiare delle Chips di buccia di patata o un Brodetto di lische e teste di pesce , solo perché lo Chef Pinco Pallino lo ha proposto nel suo Ristorante Stellato.
Ma le nostre Nonne nei loro piatti gustosissimi hanno sempre applicato il pieno utilizzo di tutto quello che c’era in dispensa, non facendo altro che una buona e sana cucina.
Ecco che l’ingrediente di oggi è proprio figlio dell’eliminazione degli scarti: Il Pangrattato, che accompagnerà della pasta, permettendo gli Spaghetti ammullicati
Qualcuno più giovane storcerà il naso, invece no, è proprio così, il Pangrattato che oggi, lo acquistiamo comodamente in buste confezionate, in passato veniva realizzato in casa con i resti del pane avanzato, che veniva prima tostato e poi più o meno finemente sminuzzato.
La nostra attuale gastronomia di questo elemento non ne può fare a meno, visto che è fondamentale per le croccanti impanature (sia di succulenti cotolette alla milanese che di filanti Crocchè di Patate) o le dorate gratinature di verdure e di teglie di pasta al forno, grazie anche all’attenzione commerciale dei produttori che offrono confezioni di Pangrattato dalle variegate particolarità e differenze da rendere ancora più buoni i nostri piatti.
Ma andiamo alla mia ricetta:
INGREDIENTI (per 4 persone):
Spaghetti 320 gr
Olive Itriane 80 gr
Capperi 15 gr
Pangrattato 80 gr
Pomodori sott’olio 2
Aglio, prezzemolo, olio evo, peperoncino, sale q.b.
PROCEDIMENTO:
Il Piatto è proprio della “cucina povera”, di quella cucina che serviva a sfamare chi non poteva permettersi grandi condimenti o ingredienti costosi come carne e pesce, ma questo non vuol dire che non sia buonissimo.
Ammullicati è un termine antico, del profondo Sud, si può ritrovare in Campania, ma anche nella Sicilia orientale o nel profondo Salento, l’ammullicamiento è dovuto proprio alle bricioline di pangrattato ( piccole mollichine di pane), che arricchiscono e colorano la pietanza.
In una padella aggiungiamo le olive snocciolate, i capperi, un paio di spicchi d’aglio, il peperoncino, il gambo del prezzemolo tagliato finemente e delle striscioline di pomodoro secco sott’olio, naturalmente con abbondante olio evo, lasciamo soffriggere.
In un ‘altra padellina con un filo d’olio mettiamo il pangrattato a tostare.
Naturalmente abbiamo messo in abbondante acqua salata a cuocere i nostri spaghetti, una volta pronti, li scoleremo e li aggiungiamo nella padella del soffritto.
Impiattiamo! Saltati a dovere gli spaghetti, andremo ad aggiungere il pangrattato tostato, mantecando il tutto.
…e vi garantisco che risulteranno sempre troppo pochi!!!
That’s all, Folk!!!
Roberto Di Maio / Bobo Chef