Il miglior accompagnamento per ogni pasto, spesso, è un buon bicchiere di alcolico, che sia una birra o un vino, mentre per il post pasto, per “sistemare la bocca”, si sceglie tra liquori, creme o amari. I primi meglio si addicono a certe tradizioni culinarie, che nascono seguendo certi eventi per un determinato Storytelling del food, come capitato per il “Nocillo” o “Nocino”, non a caso un liquore dalle vicende appassionanti tra mito e leggenda.
Infatti la tradizione vuole che per preparare un Nocillo, ben fatto, le noci debbano essere colte la notte di San Giovanni, cioè il 24 giugno, intorno cui, secondo la leggenda, essendo la notte del solstizio d’estate, le sacerdotesse di Diana, le “janare”, streghe maliarde che affascinano l’uomo e lo rendono schiavo del Diavolo raccogliendo noci da tutto il mondo, affinché preparino questo elisir. Ecco perché questo è il periodo addetto per essere consumato proprio in questo periodo per tradizione iniziando dal primo Novembre ,il giorno di Ognissanti.
Nei quartieri della tradizione a Napoli, è ancora chiamato “a merecina” ossia “la medicina”, perchè il Nocillo non è solo un liquore qualunque nelle tavole campane, ma un vero elisir, che tiene alla larga la febbre e facilita le funzioni digestive.
Affonda le sue radici, nella notte dei tempi, in cui con le noci ci si faceva di tutto, scoprendo attraverso il suo Storytelling del food, notiamo che il Nocillo è sempre esistito, non a caso, le noci erano alle basi dell’alimentazione delle aree interne.
Infatti la patria del Nocillo Campano, senza dubbio Benevento, la città delle streghe. Dopo tutto tra alberi magici si “infittisce” la leggenda, che tra quegli alberi dei boschi, da cui prende origine il frutto per il succo del liquore, fioriscano decine di superstizioni legate ai miti delle Janare, le streghe del Sannio, che lo preparavano con una ricetta e con cerimoniali magici.
Si racconta che la notte di San Giovanni le donne si dileguassero nella campagna munite di scale e panieri, ma erano solo le più esperte, quindi le più anziane che paradossalmente riescono ad arrampicarsi sul noce(neanche volassero su delle scope per raggiungere punti alti) e a scegliere accuratamente i frutti migliori da riporre delicatamente nel paniere.
Ma la notte continua intorno ai fuochi accesi per lavorare con le noci che tagliate in quattro parti si deponevano in vasi di vetro, in cui erano lasciate a macerare in alcool per 40 o 60 giorni.
Tuttora, nonostante non si trascorra più la notte ad arrampicarsi sugli alberi, predilette sono ancora le noci ancora, quindi immature, perciò da prendere dall’albero e non aspettare che caschino, quindi solo le streghe volanti potevano prenderle , ancheperché questo periodo è il momento migliore tra i profumi derivanti dalle noci, cariche di una maggior presenza di linfa, oli e vitamine.
Una volta lavate e tagliate in quattro parti vengono messe a macerare insieme ad un nutrito gruppo di spezie. Quindi attenzione a non far passare questo periodo perché le noci troppo mature non sono più utili per la preparazione del liquore!
Il Nocillo è un liquore dall’aroma fine, lievemente muschiato, inconfondibile, anzi esaltato dalla cannella, dalla china, dal chiodo di garofano, dalla noce moscata presenti in piccole sapienti dosi.
E poi ha il fascino della formulazione misteriosa.
Provate a chiedere la giusta quantità delle spezie a chi ne conserva tuttora il segreto, la risposta sarà vaga,come la più antica delle pozioni magiche non vi sarà rivelata! Infatti si presume come da tradizione che le noci con cui perpararlo debbano essere 23 una per ogni notte del mese di Giugno fino al raccoglimento,quasi come a richiamare una forma alchemica.
Vi lasciamo così gli ingredienti per fare un buon “Nocillo” o “Nocino” come da Tradizione Napoletana perchè ne esistono altre versioni quali: il Modenese,il Piacentino e quello dei Frati Cucinieri.Le dosi come spiegato prima sono un po’ segrete,quindi approsimate…Sta a voi trovare il gusto giusto di questo “filtro Magico”.
INGREDIENTI:23 noci acerbe,1 l di alcol a 95°,7 chiodi di garofano,1 stecca di cannella,1 noce moscata,500 gr di zucchero,1 bicchiere di acqua.
Maria Teresa Grisi Franchini