C’è chi dice che per riuscire bene in Pizzeria bisogna essere bravi a 360 gradi, ma c’è chi va oltre la graduazione, come Gianfranco Iervolino della Pizzeria 450 gradi a Pomigliano D’Arco di Napoli.
Perchè il suo estro artistico non si limita al lavoro in Pizzeria. Abbiamo appreso che si tratta in primis di un amante delle belle cose della vita, che lo fa essere anche un uomo di spettacolo, grazie alle Sue varie apparizioni in TV si è reso ancor di più, diventando spettacolare!
Ecco perchè propone il suo talento in un locale luminoso per rendere ben visibile la sua arte degna dell’essere anche di spettacolo. Infatti in lui si nasconde, oltre che il Pizzaiolo, un amante di numerose passioni. Oltre la pizza, tra i suoi interessi c’è spazio per la musica e per il teatro, perchè l’obiettivo, per ottenere una gioia, è amare a tal punto le arti senza negarsi alcun piacere. Così bisogna rendere tutto ben visibile, ecco perchè ha pensato che il Suo locale debba essere ben luminoso, accogliente dalle linee gentili e pulite, così come la Sua pizza, cioè quella particolare di Gianfranco, a Pomigliano d’Arco.
L’animo artistico ci accompagna anche in sala ricca di elementi che raccontano le sue passioni: “I colorati rimandi al mare e la chitarra, per assecondare un momento d’ispirazione, lasciandosi andare sulle note dei più noti classici della canzone di tradizione partenopea.”
Il trasporto artistico lo rapisce quando dal bancone infarinato da vita a nuove pizze che crea selezionando prodotti di stagione di eccellente qualità. Tra le più apprezzate c’è spazio per la Nocellara con crema di noci, provola di Agerola, carpaccio di bresaola, Provolone del Monaco e gherigli di noce
o la Napoletana con pomodoro San Marzano, pomodorino del Piennolo del Vesuvio, alici di Cetara e olive nere di Gaeta.
L’animo artistico accompagna anche il menu, infatti questo omaggia i grandi interpreti della musica e del cinema, a cui dedicare i nomi delle Pizze migliori, come quella che celebra l’arte di Totò con fiordilatte, salsiccia di maiale nero casertano, patate del Fucino al rosmarino e Grana Padano, senza mai abbandonare i cosiddetti mostri sacri, cioè i perni della Pizza napoletana
, che, come classica, oltre la Margherita e la Marinara vede anche la salsiccia e friarielli.
Anche i fritti meritano spazio tra la grande inventiva, soprattutto con il crocchè, fatto con patata viola
Tra tanta maestria la Pizza si fa anche dolce
fra cui spicca la Pizza polacca, omaggio allo storico dolce aversano fatto con crema, amarena e zucchero caramellato.
Beh, non resta che andare a visitare, anzi testare, come tanta bontà, ricercatezza e talento riescano a convivere in un’unica persona. Ma forse… perciò è un artista?!
Visitandolo….Ai posteri l’ardua sentenza!
Eugenio Fiorentino