Non sempre le garanzie che una Pizzeria sia buona o il Pizzaiolo sia bravo sono date solo da gli anni di attività. Per onor del vero questi dati aiutano ma a volte la gioventù, l’audacia, la voglia di farcela e di dimostrare, sono quel tocco in più che regalano al proprio lavoro l’essere autentico.
Proprio come dimostra il gioiellino di Acerra, ovvero Nino Pannella, un Pizzaiolo, conosciuto per un altro mio lavoro, che si è fatto da solo, ma sempre con il sorriso sulla faccia.
Merito anche dei tanti successi a concorsi, che lo rendo fiero del suo buon lavoro. Citandone qualcuno ricordiamo quello del 2016 relativo al concorso International Pizza Challenge Pizza Expo Las Vegas categoria pizza napoletana, dove ha conquistato il primo posto.
Certo, ci si può dire che vincere una competizione può essere solo un evento o un caso. Beh, non proprio! Collezionare vittorie vuol dire che c’è da premiare la passione, mista alla propensione per la Pizza. La storia di Nino è molto particolare, perché ai genitori non piaceva inizialmente molto l’idea che diventasse un Pizzaiolo.
Ma si sa, il talento è un qualcosa di innato, che non si può e non si deve reprimere, quindi Nino ha sempre provato a metterci del suo, non solo al banco ma anche in “laboratorio” quando deve preparare la pasta per la pizza, l’impasto. Così lui, studiando bene la forza di ogni grano, macinazione ed altro, prepara un blend di farine selezionate tra tipo 0 e 1, acqua alcalina e lievito madre. Per poi lasciare l’impasto a lievitare e maturare per complessive 48 ore a temperatura controllata. Ma soprattutto come mi ha rivelato in privato, non vuole fidelizzassi a dei prodotti in particolare, perchè non vuole vincolare il lavoro e perché deve poter svariare nel creare un prodotto che non deve essere standardizzato.
Tutto ciò perché con il suo lavoro, e soprattutto la sua dedizione, è riuscito a creare meraviglie, come le pizze che sono la particolarità ed unicità della Pizzeria, come le sue sette meraviglie.
Gli studi non si fermano alle selezioni di farine per l’impasto, Nino anche nei gusti si diverte, diventando un pò “gourmet”, senza mai abbandonare il gusto tradizionale della Pizza vera. Così ecco che riesce a garantire un’offerta mista tra i gusti moderni e quelli più classici.
Così riesce a garantire un menù ricco di pizze, in cui oltre alle novità pone una grande attenzione particolare alla Margherita e alla Marinara, che classiche riescono bene, ma è giusto rendere il proprio mestiere degno di essere ricordato. Perciò di queste propone diverse varianti.
Non a caso un consiglio che sentiamo di dare a chi non è mai stato da Nino Pannella, di non scegliere una pizza a testa ma di farsi guidare da lui in una degustazione, perché certi sapori così non vi sarà più possibile rincontrarli in molte pizzerie, quindi non ve ne pentirete!
Vi abbiamo tanto raccontato e racconteremo tanto del pomodorino giallo del Piennolo, quindi da non perdere è la sua interpretazione della pizza Marinara Gialla, preparata con pomodorini gialli del Piennolo, olive di Gaeta, capperi, aglio, origano e olio evo.
Sapendo che la bontà della pizza dev’essere a 360 gradi, e non di cottura, ma di gusto, con buona maestria riesce a realizzarla anche dolce, ma sempre con l’impasto della pizza
o con quell’impasto diventa anche, nel rispetto della tradizione, una buona zeppola
Eugenio Fiorentino