Il celebre amletico dilemma dell’essere o non essere, si ripropone anche nel settore alimentare, quando si vuole capire chi rende il termine Food un pasto, quando o gli si aggiunge un termine, che sia sostantivo, come street per Street Food o che sia un aggettivo, fast, per Fast Food.
Attraverso una considerazione, facilmente deducibile, possiamo ricavare la risposta.
La velocità dello svolgimento e della scelta di entrambi possa farli somigliare, facendoci perdere nei meandri del dilemma.
Invece no! Perché ormai è credenza comune farli combaciare ed essere uguali, ma questo è un grave errore.
Infatti bisogna comprendere, tra le tante, un’importante differenza, data dalla loro primaria essenza, che non è accomunata dalla veloce tempistica di entrambi.
Tutto si risolve considerando l’entità del pasto che svolgiamo tramite quel food.
Infatti il primo il più delle volte è un qualcosa di sfizio, giusto perché si è per strada o meglio street, si passa fuori a quell’attività, ne si avverte l’odore e si stimola in noi la voglia, che andiamo a soddisfare con un semplice cono, o “cuoppo”, ripieno di pezzi di frittura, o quel singolo pezzo che più ci ha attirato, da consumare sul ripiano che offre la friggitoria o un qualsiasi piano di appoggio o semplicemente in piedi lì vicino.
Non a caso lo Street Food si caratterizza il più delle volte anche per la grandezza, perchè per consumare per strada dev’essere piccolo e magari la dimensione poi aiuterà anche nella tempistica che dovrà essere veloce, non a caso Fast. Questa ha un suo perché, infatti anche lo stesso, se proposto in maniera diversa sarà idoneo o all’uno o all’altro. Esempio palese sono le montanare che possono essere grandi quindi degne da Fast Food
o piccole, per essere uno sfizio veloce.
E riecco la velocità a trarre in inganno, dannazione!
Non dobbiamo confonderci perché questa è relativa di più all’operatore, all’ordine ed alla preparazione del pasto anche in noi di mangiarlo, ma ecco… C’è la risposta!
Si tratta di un pasto, non è più uno sfizio, tipico degli Street Food, che solitamente saziano poco, perché sono degli spuntini.
Tale differenza è spesso notabile anche da ciò che si beve per accompagnare l’atto, sebben pure in questo caso vige la regola “De gustibus”, il più delle volte, quando si tratta di sfizi, si usa il bere bevande gasate ed analcoliche, invece quando il cibo è più sostanzioso, come quello dei Fast Food sposa meglio una birra.
Amleto però così resta ancora un pò confuso, quindi: “cosa bisogna scegliere, cosa bisogna avere in considerazione e come bisogna comportarsi?“
In primis bisogna aver presente la velocità della preparazione, perché se l’attività sfornasse continuamente è degna di essere da Street Food, nel caso opposto, tale “lentezza” di servizio e di ricambio è data anche dall’articolazione della preparazione, come può capitare tra i produttori di pizze, che per accontentare tutti i gusti, provando a far emergere le loro abilità vanno oltre le due tipiche: Marinara e Margherita, magari puntando alla bontà di ottime attività, come la storica Fermopizza o i figliocci del Re della Focaccia.
Questo perché nella pizza a teglia c’è più spazio per aggiungere gli ingredienti e soprattutto la pasta della Pizza è più dura e resistente della tonda, quindi, facilmente, ci si può sbizzarrire con i gusti. Magari proprio questo svariare e caricare i tranci di gusti, sapori e calorie, può rendere anche la Pizza a trancio come un Fast Food, mentre le classiche Margherita e Marinara rientrano in un elegante Street Food.
Non dimentichiamoci che tra tante produzioni fast, non può mai mancare la tipica del panino, che sia con hamburger, würstel o kebab, e magari per questo ci sia anche la pita o addirittura c’è chi il panino lo farcisce non con carne ma con pesce.
Eugenio Fiorentino