Nella nostra presentazione dell’idea di Street Food, abbiamo scelto di spingere sul gusto ricercato, tipicamente all’italiana. Non solo per ingredienti, procedimenti, ma soprattutto perché nella nostra concezione ci sono tante buone ricette per garantire il vero gusto alimentare e non quello commerciale, standardizzato, o meglio abbattuto, di tante catene di ristorazione mondiale. L’utilizzo di ingredienti freschi, lavorati poco con la chimica per allungare la loro scadenza, è garante di buona e varia qualità. Infatti ogni produzione ha il gusto che spetta, perché dopo tutto è nota l’idea di Street Food all’italiana, grazie al suo gusto vario, non a caso è stata anche il tema principale del libro di Clara e Luigi Padovani.

fonte dell’immagine https://www.amazon.it/Street-food-allitaliana-strada-leccarsi/dp/8809787498

Perché è vario, si differenzia di regione in regione, offrendo tante specialità, a secondo della propria idea o concezione( esempio palese è il celebre arancine siciliano, che viene ovunque rivisitato, diventando arancino). La voglia di non limitarsi nella produzione per via di vincoli regionali o addirittura cittadini, è simbolo che certa tradizione è ben viva nel cuore del centro storico delle città italiane. Perché con questo è possibile  scoprire un patrimonio sia giovane che antico da riproporre con successo nella propria cucina o magari come pranzo in piedi, o anche aperitivo.

Purtroppo per la frenesia di produrre, avere vetrine sempre piene e garantire la giusta offerta al cliente, qualche esercizio di Street Food, non solo propone cibi “abbattuti” ma anche prodotti già acquistati surgelati, riscaldati al momento e poi venduti caldi, si, ma perché riscaldati al punto giusto.

Invece per recuperare sul tempo si spiega perché si definisce Fast Food, perché sono preparazioni semplice, gustose e soprattutto seguendo giuste ricette che garantiscono gusto, nonostante siano preparate in tempistica fast, cioè veloce, quindi breve. Erroneamente si potrebbe pensare che la fretta è cattiva consigliera, ma invece la velocità è solo figlia di ricette gustose ma semplici, quindi veloci.

Questi aspetti positivi permettono che chiunque in casa propria possa dilettarsi nelle proprie case in veloci leccornie, che non conoscono limiti e confini regionali, ma sono diventate appunto un marchio di fabbrica, perchè ormai, per darci un tono si usa dire Street Food, ma tra di noi è più facile diro cibo di strada.

L’aspetto peculiare è quello che la denominazione inglese non è dispregiativa. Anzi mette l’accento sulla velocità all’idea del Fast Food, perché su strada, ma che si possono riproporre semplicemente in casa, seguendo le giuste ricette ed i procedimenti.

Perchè tra Fast e Street, noi aggiungiamo un altro aggettivo inglese per dare meglio l’idea, ovvero Simple, perchè altro non è che fare del buono con una semplicità, ormai inaudita. Infatti con solo un arancino, anzi l’arancine, è possibile velocemente / fastly garantirsi un supporto energetico con cibo / food con semplici procedimenti. L’esempio più facile è l’arancino, o meglio arancina di riso, che se rosso o bianco, riesce sempre ad unire carboidrati a proteine, attraverso la ricetta: ” Per il ripieno risotto già pronto. Per la pastella farina, acqua, sale, pangrattato ed olio per friggere“. Ma dopo gli ingredienti fondamentali sono i passaggi, quindi: ” Mentre si lascia soffriggere l’olio in padella, bisogna utilizzare del risotto precedentemente preparato, meglio se freddo di frigorifero, per poi formare delle palline arrotolandole sul palmo della mano per dare una forma sferica, magari aggiungendo un pò di formaggio in ogni sfera, e poi dare tocchi di sapore al riso aggiungendo ingredienti in più, come piselli, prosciutto cotto a dadini, o anche salsa, magari una buona carne al sugo, e poi tale forma sferica è passata nel pan grattato per dare la giusta bontà e croccantezza al prodotto, che così riesce a rimanere compatto e a far essere tale anche il riso.” Questo per il tipico rosso, per il bianco bisogna omettere l’aggiunta del sugo napoletano. Ma per ottenere il finale prodotto, si cala la creazione sferica nella padella con l’olio in modo che si frigga ed in poco, appunto, velocemente ecco la leccornia per riempirsi il giusto e fare un pasto completo.

L’opzione del friggere è la migliore alleata per la proposta di uno Street Food, che sia anche di casa, perché dovendo rispettare dei canoni di velocità, l’olio bollente è l’unica garanzia per un cucinato, veloce, quindi fast, quasi da strada o meglio street. Non a caso un’altra risorsa è il pan grattato, che si rivelerà un ottimo alleato anche per i crocchè di patate dove c’è chi utilizza i fiocchi di patata o chi, amante di offrire bontà vere ai clienti, li realizza con vere patate, da sbucciare. Può certamente allungare i tempi ma questo passaggio avviene molto prima, poi la cottura permetterà che anche il crocchè sia un ottimo alimento da Street Food, sia perché patata è un carboidrato e sia perché questa viene affusolata dopo aver creato un impasto anche con latticino e prosciutto. Se l’arancino è una proposta fritta siciliana, per quella napoletana c’è la montanara, che altro non è che una pizza, ma non cotta nel forno, ma appunto nella friggitrice. Ciò non la rende non degna di essere annoverabili tra le pizze, ma sicuramente rispetto l’opzione della pizzetta al forno è più saziante e si avvicina di più all’idea di fast food. Ma la pizza può essere servita e garantita anche al forno, magari non grande come la tipica ma:

  1. Prendiamo la farina, setacciamola insieme al lievito in una ciotola capiente. Poi uniamo olio, il sale e un filo d’acqua. Iniziando un impasto, ma con forchetta.
  2. Dopo averlo lavorato bene, trasferiamo l’ impasto sulla spianatoia e continuiamo il lavoro a mano per altri 5 minuti come se stessimo facendo la pasta fresca. Per ottenere un panetto omogeneo e compatto. Dopo di che prendiamo il panetto, avvolgiamolo in un foglio di pellicola da cucina per poi lasciarlo riposare 20 minuti in frigo.
  3. Una volta che l’ impasto e’ ben riposato, da questo creiamo palline da 50 g l’ una o comunque tutte uguali. Schiacciamole leggermente, mettiamole su una teglia coperta da carta forno, mettiamo sopra un po’ di passata di pomodoro, un po’ di mozzarella, origano, un filo d’ olio ed un pizzico di sale ed inforniamo a 180° per 15 minuti circa.

Abbiamo quindi scoperto che non sempre la friggitrice è l’unica opzione per la velocità, infatti per rispettare la suddetta tempistica, la griglia che permette di riscaldare o far essere ancora caldo, come appena cotto, anche il cibo già messo in vetrina. Spesso questa è la scelta per sformati( a volte creati con la pasta), pizze, focacce, panini, sfogli e magari anche qualche prodotto fritto che così riesce più facilmente nel resistere fino alla vendita, conservando gusto, fragranza e bontà date non appena cotto.

Tutto questo perchè? Beh risposta semplice che otteniamo dalla freschezza dei prodotti usati che a causa della freschezza degli ingredienti, facilmente sono deperibili, questo perché di base c’è la purezza dei suddetti che essendo creati, comprati e rivenduti in poco tempo, evitando la lunga permanenza nei depositi, con l’intento che restino poco fermi, inutilizzati allo stabile nostro o dei clienti, bisogna far presto nel consumo e nella creazione. Come l’immagine di copertina dimostra, abbiamo tanto da provare e raccontare. Lo Street Food non è solo salato. Andremmo alla scoperta del dolce in prossimi appuntamenti.

Eugenio Fiorentino

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